Battaglia di Jenin (2002)

Battaglia di Jenin
parte dell'operazione Operazione Scudo difensivo durante la Seconda Intifada
Data1-11 aprile 2002
LuogoJenin, Cisgiordania
Esitovittoria israeliana
Schieramenti
IsraeleFatah
Comandanti
Yehuda Yedidya

Eyal Shlein

Ofek Buchris
Hazem Qabha †

Zakaria Zubeidi

Mahmoud Tawalbe †
Effettivi
1 brigata di fanteria di riserva

2 battaglioni di fanteria regolare Squadre di commando

12 bulldozer corazzati D9
ca. 200 militanti
Perdite
23 morti 52 feriti27 morti, 22 civili secondo HRW 48 morti, 5 civili secondo Israele
Secondo HRW diverse centinaia di edifici distrutti, pesanti danni ad ulteriori 200 edifici resi inagibili o inabitabili
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La battaglia di Jenin ebbe luogo nel campo profughi di Jenin, in Cisgiordania, dall'1 all'11 aprile 2002 nel contesto dell'Operazione Scudo difensivo durante la Seconda intifada. Il campo di Jenin fu preso d'assalto dalle Forze di difesa israeliane in quanto secondo rapporti in mano ad Israele il campo era "servito come punto di lancio per numerosi attacchi terroristici contro civili, città e villaggi israeliani della zona".[1]

L'IDF schierò fanteria, forze di commando ed elicotteri d'assalto. I militanti palestinesi, anticipando lo scontro, avevano preparato il campo con trappole esplosive. Dopo che una colonna israeliana cadde in un'imboscata, l'esercito israeliano intensificò l'uso di bulldozer corazzati per eliminare le trappole esplosive posizionate all'interno del campo. L'11 aprile i militanti palestinesi iniziarono ad arrendersi. Le truppe israeliane iniziarono a ritirarsi dal campo il 18 aprile.

Il 7 aprile, durante la battaglia di Jenin, l'alto funzionario palestinese Saeb Erekat suggerì in un'intervista alla CNN che circa 500 palestinesi fossero stati uccisi nel campo. Cinque giorni dopo la fine dei combattimenti, Ahmed Abdel Rahman, segretario dell'Autorità Palestinese, dichiarò all'UPI che il numero di morti era salito a migliaia. Queste dichiarazioni contribuirono a diffondere nei media internazionali storie di centinaia di civili uccisi nelle loro case mentre queste venivano demolite, alimentando un'immagine di vasta distruzione e perdita di vite umane.[2]

La battaglia a Jenin è anche conosciuta come massacro di Jenin o strage di Jenin.[3][4][5][6][7][8]

  1. ^ Ministero degli Affari Esteri d'Israele (2004), L'infrastruttura terroristica di Jenin.
  2. ^ Derrick Pounder, Jenin 'massacre evidence growing', in BBC, 18 aprile 2002. URL consultato il 4 gennaio 2024.
  3. ^ Turk 2002
  4. ^ Fabio Marcelli, La strage di Jenin e l’ipocrisia occidentale: sulla Palestina la Corte penale tace e non fa nulla, in Il Fatto Quotidiano, 11 luglio 2023. URL consultato il 4 gennaio 2024.
  5. ^ Ugo Tramballi, Jenin, sospetti di un massacro, in Il Sole 24 Ore, 12 aprile 2002.
  6. ^ G. Olimpo, A Jenin ho visto l'orrore, in Corriere della Sera, 19 aprile 2002.
  7. ^ Antonio Sema, Il Panzersionismo di Sharon, in Limes, Rivista Italiana di Geopolitica, 20 luglio 2002.
  8. ^ (EN) Expert weighs up Jenin 'massacre', 29 aprile 2002. URL consultato il 5 gennaio 2024.

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